venerdì 23 maggio 2008

LA PINACOTECA PALIZZI

Giovedi 20 marzo 2008 è stata riaperta al pubblico nella prestigiosa sede di Palazzo d’Avalos (Vasto, Ch) la Pinacoteca Palizzi.
La riapertura di questa pinacoteca è un grande evento che contribuisce ad arricchire e restituire al pubblico vastese, e non solo, le opere di così illustri cittadini. La storia di questa esposizione è ricca di vicende alterne di dimenticanze di continue aperture mai veramente messe in atto, alternate da lunghi periodi di chiusura al pubblico e di totale smantellamento dell’allestimento. La sua riapertura ufficiale è avvenuta grazie all’interesse dell’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Dott.ssa Giovanna Di Matteo della Soprintendenza ai Beni Storico Artistici dell’Aquila. Grazie alla quale durante la scorsa estate è stato possibile arricchire il piano nobile del Palazzo con l’esposizione permanente, per la prima volta al pubblico, della collezione Ricci Monteferrante che da anni giaceva nei depositi del Palazzo.
La riapertura della Pinacoteca è il giusto omaggio che la città rende ai più illustri pittori vastesi, famosi a livello internazionale, i fratelli Palizzi, Giuseppe, Filippo, Nicola e Francescopaolo. Tra i quattro Giuseppe e Filippo sono sicuramente i più noti alla critica e al grande pubblico, famosi per aver rinnovato la pittura di paesaggio durante la metà dell’800. Giuseppe e Filippo ancora giovani partono alla volta di Napoli, per proseguire i loro studi e frequentare l’Accademia di Belle Arti, istituzione che entrambi abbandonarono presto per seguire altre strade. Giuseppe si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con i pittori della scuola di Barbizonne, mentre Filippo, rimasto a Napoli, grazie all’amicizia con il pittore napoletano Domenico Morelli e la frequentazione del circolo culturale di Francesco De Sanctis entra a far parte di quel rinnovamento culturale che arricchisce l’Italia della metà ottocento e che sfocia poi nelle ribellioni del ’48. Nicola e Francescopaolo sono meno conosciuti ma altrettanto contribuiscono al rinnovamento della pittura di paesaggio.

VASTO,PERSONALE DI LUCIO SINIGALLIA

Ha riscosso un notevole successo di pubblico la personale di pittura di Lucio Sinigallia, artista veronese che per la prima volta espone le sue opere a Vasto (Ch). Sinigallia, ha realizzato numerose personali in importanti gallerie d’arte di Milano, Venezia, Madrid e in Arizona, approda sulla cittadina costiera con il turbinio dei colori tipico dei suoi quadri. l'artista che permette, almenocon la fantasia, un ritorno alle origini da colore e forma al fascino della tradizione, unito alla ricerca di un mondo fantastico, in cui rifugiarsi, la sua arte è espressione viva dei propri sentimenti. Le sue sono immagini “surreali”, quasi sogni chagalliani, espressi attraverso un uso del colore impressionista, ma con uno stile che lo accomuna al naif, anche se il suo stile non appartiene a nessuna scuola, ma si la scia ispirare dalla natura che lo circonda. Il tratto caratteristico della sua mano pittorica e nitido e preciso, finalizzato all’esaltazione dei sentimenti, delle passioni, dell’amore per le tradizioni, per il lavoro dell‘uomo e soprattutto per la propria terra. Talentuoso paesaggista, soggetti e contenuti del suo far pittura rievocano tutto l’amore per per le tradizioni, per il desiderio di non dimenticare, in un mondo che scorre veloce e frenetico, che non intacca i soggetti dei suoi dipinti.
La natura e la figura umana sono al centro della sua arte, arte che affascina anche i più piccoli che numerosi hanno visitato la mostra di un artista che porta un messaggio di riscoperta, riscoperta della natura e della vita semplice della campagna, con i suoi ritmi scanditi dal ciclo delle stagioni.

Personale di Lucio Sinigallia, Sala Mattioli 6-11 maggio 2008

lunedì 12 maggio 2008

LA PITTURA DI LUIGI PETRONE


LUIGI PETRONE
Musicalità e armonia

il pittore napoletano Luigi Petrone si esprime attraverso un linguaggio artistico fatto di esplosioni di colore vibrante che emana gioia pura. Evoca immagini celestiali, oniriche, con una luminosità quasi accecante che glorifica il creato, l’universo intero.
I suoi dipinti esprimono ed esaltano tutta la tensione interiore e la fantasia, dell’artista con penetrante intensità. Lirismo e spiritualismo sono i principi di base che trapelano dalle sue opere.
Profondo conoscitore della realtà, questa viene proposta come materia dei sogni che si sgretola al contatto con la luce del giorno. La realtà-sogno è fissata, impressa sulla tela, per non perderne mai più il momento.
I suoi dipinti rievocano il caos primordiale dove tutto era condensato e da li tutto avrebbe avuto origine.
Osservando i dipinti dell’artista napoletano ci si imbatte nella luce del giorno, in colori cangianti e musicali, la sua arte carica di luce e speranza, ci proietta e trasporta verso l’infinito, verso Dio.
Le sue tele evocano armonia, ricerca, speranza, una profonda fede e riconoscenza verso il Signore per tutto quello che offre all’uomo e a tutte le sue creature.
Non è arte se non vai oltre le regole, oltre la passione, oltre gli insegnamenti, quando ci si libera di tutto il costruito, l’intorno, e si libera la mente allora si fa della vera arte, altrimenti è mera applicazione di principi e dogmi. Petrone si libera di tutto il costrutto e il costruito e riesce a rendere l’armonia, esprimere su tela trasmettere gioia, la gioia della vita e la magnificenza del creato.
Artista arcano, fantasioso, colto, la profondità dei temi trattati va oltre il dato oggettivo, l’Artista non polemizza, non denuncia, non ci sommerge con la cruda realtà della vita e dei suoi dolori, ma ci lascia suggestionare si lascia suggestionare dall’onirico, dal mistero dell’universo, dalla continua e infinita ricerca dell’uomo. I colori sono vividi, brillanti espressi con la sua tecnica, il suo metodo, unico, di “giocare” con i pennelli, con il colore, con la pastosità e corposità del colore, di trattare la materia pittorica, di renderla corposa e fluttuante. La sua arte non è denuncia polemica e dissacrazione, le sue sono espressioni sinestetiche, che confluiscono in un unico nodo espressivo tutte le manifestazioni artistiche, in particolare la pittura la musica e nostalgie primitivistiche.
Si osserva nelle opere del Nostro quasi un totale superamento di ogni traccia realistica ed oggettuale, ma guardando attentamente, andando “oltre”osservando con occhio libero dagli schemi, dai suoi dipinti esplode la natura in tutta la sua meraviglia, nelle sue tele si nascondono mostri marini, volti, fiori, mondi fantastici che si aprono solo agli occhi di chi li sa vedere.
La spiritualità guida e domina l’arte di Petrone, la sua è energia psichica e irrazionale continua affermazione dell’esistenza di una realtà diversa da quella posta davanti ai nostri occhi.
La sua arte è una irriducibile connessione tra la vita a livello biologico e noologico (spirituale) tra loro irriducibili ma connessi. Non c’e separazione tra spirito e materia, l’io individuale dell’uomo si espande in armonia con l’universo.
Una profonda cultura è saggezza è alla base del suo fare arte, la scoperta che il processo di evoluzione della natura culmina nell'uomo, nella sua vita spirituale, è la testimonianza che tutta la realtà, cosiddetta «materiale», è nella sua sostanza «spirituale», e che l'affermazione dello spirito è il fine stesso del processo naturale. Tale processo mostra che Dio è la condizione di ogni evento fisico e di ogni legge meccanica. All'uomo resta così aperta la via alla speranza e alla gioia dell'esistenza, con possibilità dell'azione morale e la certezza della fede.

la ragazza con la valigia

LA RAGAZZA CON LA VALIGIA

Viaggiare, partire, incontrare gente, treni, valigie, abbracci, saluti…
Negli ultimi mesi sono sempre in viaggio…….con il mio inseparabile bagaglio “a mano”, i miei amici mi chiamano “la ragazza con la valigia”, mi sento un po’ come la giovane Claudia Cardinale nel film di Zurlini.
Ma io sono in viaggio per colpa e per merito della mia tesi….la tanto desiderata Laurea, forse sta per arrivare, finalmente!, aggiungerebbe mia madre……
Negli ultimi due anni ho visitato e ho studiato in quasi tutte le biblioteche d’Italia!!!!
A volte vorrei buttare tutto alle ortiche, ma dopo tanti mesi inizio ad essere contenta di essere sempre in movimento, Milano, Roma, Napoli, Bologna, Firenze…..
Incontrare volti nuovi, parlare per ore con persone che non vedrai mai più, e a volte riuscire ad esprimere pensieri e sensazioni che non confideresti neanche ad un amico.
Sentirti piccola tra tanti sconosciuti, trovare il coraggio di parlare, chiedere, sorridere.
Allontanarsi dalle proprie abitudini e cercare nuovi orizzonti...
Scoprire che in ogni luogo puoi trovare un amico,una amica, e riuscire a sentirsi parte di un fiume in piena, di un motore in funzione.
Percepire la gioia dell’arrivo e la tristezza della partenza.
Accontentarsi di una camera da pochi soldi, e lavare i vestiti sotto la doccia, come un giovane Travolta in “Greese”, e cantare, cantare di gioia.
Scoprire che la vita è un continuo divenire, sentire che tutto scorre e tutto ritorna.
Trovare sempre il coraggio di andare avanti, anche quando tutto attorno ti crolla addosso e vorresti solo sprofondare.
La vita è una, magnifica e speciale.
Ho imparato a mie spese a non dare tutto e per scontato.
Ho imparato a non chiudere mai le porte agli altri, la felicità è ovunque anche nel sorriso di uno sconosciuto.

festa dell'europa

Festa dell’Europa.
I ROSSETTI ARTISTI EUROPEI, anteprima di una mostra

Il 9 maggio del 1950 Robert Schuman dichiarava “l’Europa non potrà farsi una sola volta, ne sarà costruita tutta insieme, essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”.
Nel 2008 la crescente e inarrestabile unificazione globale, la trascinante condizione di interdipendenza e comunicazione, su scala mondiale, richiede a tutti di sviluppare un’idea di unica cittadinanza universale, non più dipendente dal legame con un particolare Stato. Il 2008 è stato definito “l’Anno europeo del dialogo interculturale”, l’Unione Europea e gli stati membri, si sono posti l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale come processo, per quanti vivono nell'UE, per migliorare la capacità di adattarsi ad un ambiente culturale più aperto, ma anche più complesso in cui, nei diversi Stati membri coesistono identità culturali e credenze diverse; il dialogo interculturale è una opportunità di contribuire a una società pluralistica e dinamica, in Europa e nel mondo intero, e da essa trarre profitto.
Anche la città di Vasto (Ch) accetta questa “sfida” dando il proprio contributo attraverso la mostra I Rossetti tra Vasto e Londra.
L’appuntamento vuole essere un invito a prendere coscienza e maturare la consapevolezza dell’immenso vario e prezioso patrimonio culturale italiano, diffuso in tutto il mondo. allo scopo di sensibilizzare quanti vivono nell'UE, in particolare i giovani, all'importanza di sviluppare una cittadinanza europea attiva e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni, ricucendo i legami che si perdono nel tempo rendendo visibile l’invisibile.
I Rossetti tra Vasto e Londra, è un momento di valorizzazione non soltanto della produzione pittorica degli artisti a cui la mostra è dedicata, ma anche del loro archivio fotografico e letterario i cui documenti contribuiscono sicuramente ad una loro migliore comprensione; attraverso un percorso di approfondimento artistico letterario e storico. La mostra nasce dall’esigenza e dal desiderio di continuare a tessere una trama che unisce da sempre la storia di questa famiglia con l’Italia e Londra.
Collaborazione e cooperazione tra le diverse realtà apparentemente lontane ma culturalmente vicine unite da un unico filo che collega le vicende artistiche di questa famiglia, una famiglia italiana trapiantata in Inghilterra, che visse in stretto accordo con la pittura e la letteratura, perpetuando il profondo legame con la cultura italiana, filtrata attraverso gli occhi e la tradizione inglesi.
Il capostipite di questa famiglia di artisti è Gabriele Rossetti, nato a Vasto (…), poeta patriota, fugge esule a Londra senza far più ritorno nella sua Patria, ma tramanda ai figli il suo profondo amore per l’Italia e per la cultura del Nostro paese.
I sui figli, ognuno attraverso un’inclinazione artistica diversa, portano avanti lo spirito patriottico e artistico del padre, Christina Georgina Rossetti, tra le maggiori poetesse dell’ottocento europeo, emotiva e raffinata, Dante Gabriel poeta e pittore il secondogenito forse anche grazie al nome che portava Dante il sommo poeta, rimase sempre legato alle tradizioni artistico culturali italiane, fu tra i fondatori della confraternita dei Preraffaelliti, artisti che ricercavano la fonte di ispirazione per le loro opere pittoriche nelle novelle e nelle poesie medioevali italiane e come stile pittorico si sentivano vicini alla sensibilità ed e alla poetica di pittori italiani come Orcagna e Benozzo Gozzoli, artisti attivi nel ‘300 e ‘400, prima dell’arrivo sulla scena pittorica di Raffaello Sanzio.
E in fine William Michael, una sorta di guida spirituale della famiglia unita come un clan solido, unita dai medesimi sentimenti e pensieri intellettuali. William Michael depositario del sapere dei suoi congiunti, alla loro morte ne divulgò le opere enfatizzandone, a volte, le caratteristiche.
La mostra che si terrà si terrà a Vasto dal 13/08/08 al 17/11/08 presso la sede espositiva di Palazzo D’Avalos, nasce con la finalità di approfondire le sfaccettature dell’esperienza artistica dell’intera famiglia Rossetti.
I dipinti provengono da diversi musei londinesi, tra cui Tate Britain, Birmingham Museum & Art Gallery, queste opere saranno affiancate da una serie di manoscritti presenti nel territorio ed esposti al pubblico per la prima volta.
La mostra si inserisce a pieno titolo nel Programma cultura 2007/2013 della Comunità europea, finalizzato alla circolazione transnazionale di opere d’arte, sarà realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, sotto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale, Patrocinio della Provincia di Chieti.
Curatrice della mostra, la Dr. Jan Marsh, tra le più importanti studiose della famiglia Rossetti, e del movimento artistico dei Preraffaelliti. La mostra interesserà l’aspetto pittorico, con i dipinti di Dante Gabriel, quello letterario, con i libri della famiglia sia quello fotografico, con un’esibizione delle foto originali dei Rossetti.
L’evento sarà affiancato da una serie di avvenimenti culturali che coinvolgeranno anche le scuole, eventi che inizieranno il 9 maggio, Festa dell’Europa con la conferenza stampa I Rossetti artisti europei evento a cui parteciperanno…. in concomitanza con il 180 anniversario della nascita di Dante Gabriel Rossetti.
I Rossetti vissero in un’epoca artistica in cui si affermavano un’ideologia ed una condizione di gusto, secondo le quali, la vera realtà non va individuata nell’esistenza oggettiva delle cose, ma risiede nell’idea.
Questa “idea” di unione, di interdipendenza, di comune cittadinanza è L’idea portante, la base di questa mostra…che si spera diventi realtà.